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| Biennale Edizione 2009 |
Ancora Biennale, che bello.
Ancora Arte, che bello.
Ancora una volta l’occasione di visitare la bella Venezia, lasciandosi immergere nei giardini dell’Arsenale e nei padiglioni in cui “fortunati” artisti internazionali hanno la possibilità di esprimere la propria essenza in una location unica al mondo.
Che bello!
Ma in base a cosa avviene la selezione o l’invito a partecipare all’esposizione?
Io non lo so, non l’ho mai capito, solo qualche anno fa voci di corridoio mi hanno detto:
“Tanto tutti gli artisti che espongono devono pagare! In prima persona oppure le gallerie o chi crede in loro e li finanzia”.
SGRUNT!
(Ho pensato!)
Ma allora in tutte le edizioni in cui sono andata, gli artisti davanti ai quali ho sbavato pensando che fossero dei geni (in realtà non è successo molto spesso, tante volte mi sono trovata davanti a opere di cui non afferravo proprio il significato) sono dei geni paganti?!
Ma allora l’arte, quella con la “A” maiuscola è solo un fatto di business?
Ecco ho scoperto l’acqua calda!
Ma perdonatemi... Ogni volta è una delusione.
Mi delude pensare che non ci sia davvero spazio per chi ha voglia di esprimersi.
Forse ormai siamo in tanti, troppi che vogliono esprimersi utilizzando i linguaggi dell’arte.
Distinguersi diventa possibile non solo attraverso ciò che si comunica, ma attraverso le possibilità (economiche) che si hanno per poter comunicare ciò che si sente o si ha in mente.
Pensare in grande non è sufficiente, anche qui bisogna “sapersi vendere”, certo senza la sostanza non è possibile...
Ma pensare in grande avendo soldi a disposizione diventa tutto più facile!

Occhio che a volte chi mette in giro la voce che chi espone alla biennale ha pagato, lo fa per invidia!
RispondiEliminaHai ragione, sono le solite voci di corridoio.
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